
Sapevate che... i notai non sono autorizzati a fare pubblicità?
Sebbene possa sembrare un po' strano al grande pubblico, i notai, dato il loro status di funzionari pubblici, nell'ambito della loro pratica professionale, le norme che regolano la loro funzione stabiliscono severe limitazioni alle attività di pubblicità o di marketing, in quanto si ritiene che ciò possa influenzare e distorcere la corretta prestazione del servizio notarile, nonché il prestigio dell'istituzione rappresentata.
A questo proposito, il Regolamento notarile (§ 71) prevede che l'ufficio notarile e il suo titolare siano preferibilmente pubblicizzati sui siti web dell'associazione notarile di riferimento e del Consiglio generale del notariato. La disposizione citata consente anche di annunciare l'ubicazione specifica dell'ufficio notarile mediante una targa sulla porta d'ingresso dell'edificio in questione.
Oltre al precetto citato, in questa materia è necessario tenere conto delle norme specifiche stabilite a tal fine da ciascuna Associazione Notarile. Così, nell'ambito dell'Associazione Notarile della Catalogna, l'articolo 24 del suo Regolamento Interno si occupa di questo tema, stabilendo a tal fine che i notai, dato il loro status di dipendenti pubblici, non possono pubblicizzare o offrire pubblicamente i loro servizi professionali con qualsiasi mezzo, stabilendo espressamente che sono proibite le attività di marketing come gli invii di massa, sia su carta che su computer, così come è proibita l'attrazione di clienti al di fuori dello studio notarile da parte di dipendenti del notaio o di terzi collegati o dipendenti dal notaio.
Il suddetto regolamento stabilisce inoltre che ogni notaio può, se lo desidera, avere un proprio sito web, che può contenere solo informazioni relative al nome e cognome del notaio, all'indirizzo del suo studio e alla mappa della sua ubicazione, agli orari di apertura e ai dati di contatto (come l'indirizzo e-mail e il numero di telefono o fax).
Detto questo, in ogni caso, è necessario sottolineare che al di là di questi divieti, come è logico, sui siti web o sui blog dei notai, questi hanno piena libertà di pubblicare contenuti giuridici di natura informativa, pubblicizzando, ad esempio, le loro funzioni, il tipo di atti pubblici che possono essere eseguiti davanti a un notaio, i requisiti per questo, la documentazione necessaria da fornire, le normative applicabili da tenere in considerazione, i dubbi frequenti, ecc.
Indubbiamente, questa attività informativa che molti notai svolgono in modo altruistico non rientra nell'ambito della pubblicità vietata dalla normativa citata, in quanto con essa molti notai mirano semplicemente ad avvicinare l'istituzione e i suoi servizi alla cittadinanza nel suo complesso, a far conoscere il nostro ruolo trascendentale nei rapporti giuridici degli operatori e anche a facilitare la comprensione e l'accesso ai nostri servizi.
In ogni caso, dal punto di vista della critica costruttiva, sono certamente giustificate le opinioni che censurano tali rigide limitazioni all'attività pubblicitaria, in quanto, in sintesi, costituiscono un freno alla promozione della concorrenza tra notai, che, in un'attività ibrida come quella del notaio (a metà strada tra il servizio pubblico e la libera professione), sarà sempre positiva, In un'attività ibrida come quella del notaio (a metà strada tra il servizio pubblico e la libera professione), ciò sarà sempre positivo, in quanto la scienza economica dimostra in modo schiacciante che, in qualsiasi mercato, ogni volta che la concorrenza è incoraggiata e incentivata, la qualità e le prestazioni del servizio offerto aumentano e migliorano notevolmente.